Fondazione MAIC Maria assunta in cielo Onlus

Carta dei servizi

I servizi e le strutture della Fondazione

1. Centro di riabilitazione a ciclo ambulatoriale per l’età evolutiva e per i disturbi della comunicazione – Barile (Pistoia)

1) Contatti, mappa, orario di apertura


Il Centro di riabilitazione a ciclo ambulatoriale di recupero e riabilitazione funzionale per l’età evolutiva dedicato ai disturbi della comunicazione ha sede a Barile, in Via Monte Leonese 95/19 (Primo piano), 51100 Pistoia PT.
Telefono: 0573 991123 – fax: 0573 910077
E-mail: disturbi.comunicazione@fondazionemaic.it
Referente del servizio: Dott.ssa Alessandra Melani
Tel. 0573/991137 (a.melani@fondazionemaic.it).

2) Figure professionali

Medici e specialisti

  • Neuropsichiatra infantile
  • Psicologo- psicoterapeuta

Operatori

  • Assistente Sociale
  • Educatore professionale
  • Logopedista
  • Neuropsicomotricista
  • Operatore Socio Sanitario

3) Luoghi delle attività

Le attività svolte presso il centro hanno luogo nei seguenti locali:

  • ambulatorio medico con relativa sala di attesa
  • postazioni con pc per terapia individuale
  • spazio per neuropsicomotricità
  • spazio per terapia individuale.

La sede dispone di attrezzature adeguate ai bisogni dell’utenza e alle diverse tipologie di attività:

  • risorse tecnologiche atte allo svolgimento di prestazioni riabilitative
  • materiale idoneo all’applicazione di metodiche e tecniche riabilitative specifiche
  • attrezzature informatiche e di riabilitazione funzionale a supporto e complemento dell’esercizio terapeutico.

Inoltre presso il centro è disponibile un kit per le emergenze comprensivo di defibrillatore semiautomatico.


4) Accesso alle prestazioni e tempi di attesa

Il servizio si rivolge a soggetti di età compresa tra i 3 e i 12 anni con un quadro clinico caratterizzato da una compromissione dell’interazione sociale, della comunicazione e presenza di modalità di comportamento, interessi e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati (in accordo ai criteri diagnostici del DSM-IV per la diagnosi di autismo).
L’accesso alle prestazioni di riabilitazione della Fondazione MAiC Onlus in convenzione, avviene dopo una prima visita effettuata dallo specialista dell’Azienda USL, attivato con richiesta del medico di medicina generale o del pediatra di libera scelta, redatta su ricettario regionale, ed esclusivamente previa autorizzazione dello specialista dell’Azienda USL – Toscana Centro. Ottenuta l’autorizzazione il cittadino può rivolgersi alla segreteria del centro per prenotare la visita di ammissione ai servizi della Fondazione MAiC Onlus.
Per informazioni l’utente può rivolgersi agli uffici competenti dell’Asl di riferimento territoriale o alla segreteria del centro (tel. 0573/991122-23).
L’accesso alle prestazioni in regime privato avviene tramite prenotazione presso la Segreteria medica del centro.
Il tempo di attesa per l’accesso ai servizi in convenzione è di norma di una settimana dalla comunicazione della autorizzazione da parte dell’Azienda USL – Toscana Centro.


5) Tariffe

Per i servizi riabilitativi svolti in convenzione con l’Azienda USL – Toscana Centro, il servizio sanitario regionale corrisponde alla Fondazione una tariffa stabilita dalla normativa regionale per ciascuna prestazione resa. L’utente deve corrispondere, ove dovuto, la quota ricetta e il ticket sanitario alla Fondazione, che provvederà a trasferire le somme percepite all’Azienda USL – Toscana centro.
Per le prestazioni in regime privato, è disponibile un tariffario presso la segreteria.


6) Documentazione clinica

Per ciascun inserimento viene compilata una Cartella clinica riabilitativa che contiene le seguenti schede:

  • anagrafica
  • presa incarico
  • trattamenti precedenti presso la Fondazione MAiC
  • eventuali dimissioni
  • terapia farmacologica all’ingresso
  • anamnesi
  • anamnesi fisiologica
  • anamnesi sociale
  • esame obiettivo neurologico
  • rischio cadute
  • scheda valutazione dolore e indicazioni farmacologiche
  • diario riabilitativo
  • consulenze medico specialistiche (esterne ed interne)
  • osservazioni logopediche
  • osservazioni fisioterapiche
  • osservazioni neuropsicomotorie
  • osservazioni psicologiche
  • progetto riabilitativo individualizzato
  • valutazione funzionale
  • obiettivi
  • progetto riabilitativo

È possibile richiedere copia della cartella clinica riabilitativa compilando uno specifico modulo indirizzato al Direttore Sanitario e disponibile presso la segreteria. La copia viene consegnata entro una settimana dalla richiesta.


7) Dimissioni

Vengono dimessi i pazienti che hanno raggiunto un risultato ragionevolmente coerente con l’obiettivo riabilitativo identificato al momento dell’ammissione e, comunque, coloro che hanno raggiunto una buona stabilizzazione tale da permettere il migliore reinserimento familiare, sociale e scolastico. Le dimissioni avvengono previo colloquio con la famiglia dell’utente e possono essere:

  • concordate con i genitori a ciclo di trattamento concluso sia esso continuativo oppure che preveda solo controlli periodici specialistici all’interno del Centro stesso;
  • volontarie su richiesta dei genitori;
  • automaticamente nel caso di superamento del limite di età anagrafica per utenti maggiori di 18 anni o che abbiano concluso il ciclo scolastico (scuola secondaria di II grado) o per decadere del “patto di fiducia” tra la famiglia ed il Centro.

La relazione di dimissione richiesta dall’assistito è indirizzata al pediatra di libera scelta o al medico di medicina generale ed è allegata in copia alla cartella clinica riabilitativa


8) Servizi ed attività del centro

L'intervento riabilitativo si articola in una serie di accessi quotidiani e programmati, di durata variabile, in rapporto alla tipologia del paziente.
Tali attività – effettuate con prestazioni ambulatoriali individuali ed in piccolo gruppo, domiciliari, extramurali - si propongono di attuare, perfezionare e raggiungere gli obiettivi delineati dall'équipe multidisciplinare in relazione all’età del bambino, ai sintomi, al profilo funzionale.


9) Modalità di erogazione delle prestazioni

L’erogazione delle prestazioni avviene nell’ottica di raggiungere, nel settore dei disturbi della comunicazione, la massima integrazione di diversi strumenti educativi, abilitativi e di cura. Si tratta, pertanto, di un trattamento personalizzato, associato a interventi integrati a livello della famiglia e della scuola, tramite la presenza di un’équipe professionale multidisciplinare.
Il percorso assistenziale viene quinti diversificato sulla base dell’età del bambino e della gravità dei sintomi e del profilo funzionale. È infatti da tempo universalmente condivisa la necessità di differenziare i programmi di trattamento sulla base dei bisogni che sono caratteristici e peculiari per ogni fase di sviluppo, all’interno di una cornice comune che è quella dello sviluppo socio-emotivo, che vede il soggetto con disturbo autistico come portatore di affetti, aspirazioni, bisogni emotivi, che devono trovare un’adeguata attenzione nei trattamenti applicati.
In accordo anche alle conoscenze e alle ricerche fino ad oggi disponibili in ambito dei disturbi dello spettro autistico, si ritiene importante che il trattamento richieda necessariamente l’attivazione di una rete di interventi integrati e coordinati tra di loro che uniscono le competenze di più professionisti (neuropsichiatria, psicologo, riabilitatori, educatori). Alla base di questi interventi è centrale il lavoro con i genitori per attivare, sia nei contesti terapeutici sia in quello familiare, una relazione basata sulla reciprocità, sull’intenzionalità e su azioni condivise.
Alcuni elementi fondamentali nello sviluppo di un individuo, quali la sperimentazione di scambi intersoggettivi, sia di tipo primario che secondario, che spesso sono alterati nella relazione tra il bambino autistico e gli adulti di riferimento, devono essere attivati durante il trattamento per permettere il recupero delle competenze comunicative e sociali che sono acquisite nel corso degli scambi interattivi. Attraverso interventi strutturati che possono variare a seconda dell’età e delle competenze del soggetto si giunge alla creazione di percorsi individualizzati che integrino le diverse tecniche “scientificamente fondate” e che prevedono una continua verifica della loro efficacia e un monitoraggio dei risultati raggiunti.


10) Settori del percorso terapeutico-riabilitativo-abilitativo

L’intervento riabilitativo risulta essere differenziato a seconda dell’età dei soggetti.
Si individuano due fasce di età:

  • età prescolare: dai 3 ai 6 anni
  • età scolare: dai 6 anni
2.10.1) Intervento riabilitativo per la fascia 3-6 anni

La presa in carico abilitativa-riabilitativa prevede una fase iniziale diagnostica e di valutazione del profilo funzionale (tramite somministrazione del test ADOS, scala PEP, valutazione cognitiva, valutazione logopedica ecc..), che evidenzi sia i punti di forza che le aree più deficitarie, al fine di instaurare un intervento globale, concordato con la famiglia, in cui si prevedono obiettivi a breve e medio-termine, monitorabili e verificabili periodicamente. Al tal fine, sarà utilizzata la scheda di valutazione del programma educativo per l’intervento precoce in bambini con autismo secondo l’Early Start Denver Model (Sally J. Rogers, 2010), eventualmente riadattata, in base agli obiettivi che si ritiene importante raggiungere, per i bambini più grandi.
In tale fascia di età si prevede un trattamento riabilitativo globale effettuato nell’ambito di un lavoro individuale con il terapista. Si prevedono, inoltre, per i bambini di 4-5 anni, anche momenti in cui i terapisti lavorano in comune con i bambini a costituire un piccolo gruppo. L’importanza di favorire un rapporto individuale con il terapista si basa sul presupposto che l’autismo, fin dai primi mesi di vita, è descrivibile come disturbo dell’intersoggettività primaria e secondaria (Trevarthen, 2001; Muratori, 2007). Tale disturbo intersoggettivo è espresso innanzitutto dalla riduzione dell’attenzione verso il volto umano e dalla povertà di interazioni faccia a faccia (contatto oculare, imitazione) per un deficit specifico qualitativo e quantitativo nel prestare attenzione agli stimoli sociali.
Senza un’attenzione focale al volto e verso le azioni compiute dall’altro anche l’imitazione risulta essere deficitaria: pertanto, in assenza di una adeguata capacità imitativa, non possono svilupparsi la ripetizione dell’azione cui segue poi un’altra azione, leggermente modificata, dell’adulto che permette di creare un circolo virtuoso che pone le basi per lo sviluppo dei comportamenti di anticipazione dello scopo dell’azione dell’altro. I bambini piccoli con autismo si mostrano al contrario significativamente più attratti dagli oggetti che dalle persone, se confrontati con bambini con sviluppo tipico. Questa eccessiva attenzione per gli oggetti non permette al bambino di ampliare la conoscenza degli oggetti attraverso le azioni di compartecipazione affettiva che conducono all’elaborazione di giochi condivisi. Infatti i bambini con sviluppo atipico presentano deficit anche nell’attenzione condivisa oltre deficit qualitativi nella comunicazione funzionale.
Il privilegiare in questa fascia di età un rapporto individuale con il terapista permette di favorire la ricostruzione di circuiti e di connessioni che permettono lo sviluppo delle competenze intersoggettive. Un programma d’intervento effettuato in un contesto relazionale ricco di interazioni dialogiche ed emotivamente marcate, studiato per fornire adeguati input sociali e intersoggettivi al bambino, risulta essere positivo nel permettere una maturazione delle competenze sociali. Oltre a favorire scambi di intersoggettività, il trattamento riabilitativo sarà rivolto a favorire le spinte comunicative del bambino, assecondando inizialmente i suoi interessi e richieste al fine di favorire uno scambio comunicativo e relazionale; in tal modo si creerà un contesto positivo di apprendimento che permetterà di sviluppare e favorire la maturazione di competenze sociali e comunicative. Altro elemento importante da considerare all’interno degli scambi bambino-operatore sarà rivolto a favorire l’emergere e il consolidare la capacità di attenzione condivisa, l’alternanza dei turni e la capacità imitativa.
Tutto ciò rappresenta il prerequisito allo sviluppo della capacità da parte del bambino di leggere e comprendere, in ordine crescente: primo, le emozioni; secondo, i desideri; terzo, le credenze. Una tale comprensione si pone, a sua volta, quale premessa per leggere e comprendere le intenzioni e motivazioni dei comportamenti dell’altro: ovvero il processo di cognizione sociale. Lavorare con i bambini sulla comprensione dei simboli e pertanto sulla capacità di padroneggiare i codici sociali (sguardo, mimica, postura, gesti suoni e parole) gli permettono di entrare in uno scambio comunicativo con l’altro.
I bambini con autismo presentano un deficit di comunicazione sia sul versante ricettivo che espressivo. Pertanto si prevede una valutazione delle abilità comunicative ricettive ed espressive e delle singole funzioni linguistiche al fine di delineare un profilo individuale a partire dal quale si può elaborare un piano di intervento specifico di tipo logopedico. Nel trattamento riabilitativo si prevede inoltre un lavoro sul potenziamento cognitivo e sui pre-requisiti scolastici.

La famiglia, come accennato sopra, si configura come uno spazio privilegiato per il conseguimento degli obiettivi considerati critici in questa particolare fascia di età.
La famiglia si pone, in una prima fase, come destinatario dell’intervento (lavorare sul disorientamento dei genitori che si verifica al momento della diagnosi), e in una seconda fase come protagonista attivo nella realizzazione del progetto terapeutico.
Per quanto riguarda la prima fase si prevedono incontri periodici con i genitori (con neuropsichiatra infantile, psicologo) al fine di permettere la gestione delle dinamiche emozionali complesse che investono in questa fase l’intero sistema famiglia.
Relativamente alla seconda fase si prevedono incontri con i genitori per concordare insieme il progetto riabilitativo e sedute periodiche in cui i genitori partecipano alle sedute di terapia essendo così loro stessi protagonisti con il bambino, con la mediazione dei terapisti. I dati di letteratura, infatti, sottolineano come la presa in carico del bambino insieme al sistema famiglia risulti uno degli obiettivi cardine, su cui muovere il trattamento riabilitativo, al fine di creare situazioni in cui il genitore possa sperimentare le modalità più idonee per promuovere e potenziare gli scambi comunicativi, e possa pertanto vivere un senso di adeguatezza relativamente alle sue capacità genitoriali.
Sulla base dell’approccio ecologico, si ritiene inoltre che possa essere utile trasferire il trattamento riabilitativo anche in ambito domestico, per cui si prevedono visite e interventi domiciliari da parte del terapista che segue il bambino, secondo un calendario variabile in accordo alle esigenze del caso. Nel contesto domiciliare il terapista potrà riportare i suggerimenti e gli accorgimenti messi in atto durante la terapia al centro, e adattarli in base al contesto e alle esigenze familiari.

Riteniamo importante che nel trattamento globale del bambino siano coinvolti anche gli operatori scolastici sia al fine di individuare obiettivi comuni su cui lavorare sia al fine di ottenere un confronto e una condivisione sulle capacità e sulle caratteristiche del bambino in ambiti diversi. L’ambiente scolastico permette di trasferire, in un contesto di incontro e confronto con i coetanei, il lavoro programmato per l’attenzione congiunta, la capacità di usare simboli, la comunicazione e la modulazione degli stati affettivi. Affinché tale spazio possa avere una valenza terapeutica riteniamo importante che ci sia un coinvolgimento degli insegnati nel progetto tramite incontri periodici con gli operatori del servizio.


2.10.2) Intervento riabilitativo per la fascia di età superiore agli anni 6.

In questa fascia d’età, si va caratterizzando in maniera più definita il profilo di ciascun bambino in termini di aspetti temperamentali, grado di compromissione relazionale, livello comunicativo, competenze cognitive, eventuale presenza di problemi di comorbidità.
In questa fascia di età il carattere del progetto oltre a mantenere finalità abilitative, prevede il promuovere competenze adattive, ovvero l’utilizzazione delle abilità per favorire l’adattamento del soggetto all’ambiente un cui vive. In particolare si lavorerà sempre in accordo con la famiglia e la scuola che diventano i contesti in cui possono essere favorite le esperienze di autonomia.
Il lavoro centrato sul bambino prevede come obiettivi il favorire le competenze comunicative e sociali, il favorire la comprensione degli stati emotivi proprie e altrui, il potenziare le capacità di problem-solving e gli apprendimenti scolastici. Ruolo centrale in tale età è quello relativo all’emergenza e potenziamento delle abilità di autonomia.
Con tali soggetti riteniamo opportuno promuovere le attività in piccolo gruppo al fine di favorire i momenti di interazione sociale. Con i ragazzi che presentano buone competenze cognitive il lavoro in piccolo gruppo permetterà anche di offrire occasione di scambio e condivisione di varie tematiche di natura sociale, personale (favorire una migliore identità e comprensione delle proprie peculiarità negli interessi e nei comportamenti relativamente ai coetanei con sviluppo tipico e alle regole sociali) e relativamente a tema della sessualità.


11) Servizio sociale

L’assistente sociale ha la funzione di raccordare l’intervento svolto sia in area clinica sia riabilitativa, con il progetto esistenziale complessivo della famiglia e con l’intervento dei Servizi Sociali territoriali.
L’attività del servizio sociale prevede:

  • consulenza sulla normativa, le procedure, gli interventi e le risorse socio-sanitarie ed assistenziali previste per le varie problematiche e disabilità;
  • rilevazione dei bisogni familiari e sociali riguardanti la cura, l’assistenza, l’educazione,la scuola, l’inserimento e sociale del bambino accolto e della famiglia;
  • assistenza nella richiesta di ortesi, protesi ed ausilii;
  • raccordo con i servizi sociali del territorio;
  • interventi specifici presso la scuola (legge n. 104 del 92).




MATTINA POMERIGGIO
LUNEDI' 9:00 - 13:00 14:00 - 17:00
MARTEDI' 8:00 - 13:00 14:00 - 17:00
MERCOLEDI' 9:00 - 13:00 14:00 - 17:00
GIOVEDI' 9:00 - 13:00 14:00 - 17:00
VENERDI' 8:00 - 13:00 14:00 - 16:00


Il Centro di riabilitazione a ciclo ambulatoriale di recupero e riabilitazione funzionale per l’età evolutiva dedicato ai disturbi della comunicazione ha sede a Barile, in Via Monte Leonese 95/17, 51100 Pistoia PT.
Il Centro offre un parcheggio antistante e l’entrata è autonoma. Garantisce l’accesso e la completa fruibilità degli spazi da parte di tutti i possibili utenti con disabilità.
Telefono: 0573 991123 – fax: 0573 910077
E-mail: barile@fondazionemaic.it
Referente del servizio: Dott.ssa Michela Panizzon
Tel. 0573/991132


2) Figure professionali

Medici e specialisti

  • Neuropsichiatra Infantile
  • Psicologo-psicoterapeuta con specializzazione in Psicoterapia cognitiva
  • Psicologo-psicoterapeuta con specializzazione in Psicologia Familiare e Relazionale
  • Psicologo-psicoterapeuta ad indirizzo psicodinamico

Operatori

  • Assistente Sociale
  • Fisioterapista
  • Logopedista
  • Personale amministrativo
  • Operatore Socio Sanitario

3) Luoghi delle attività

Le attività svolte presso il centro hanno luogo nei seguenti locali:

  • ambulatorio medico neuropsichiatrico con relativa sala di attesa
  • segreteria medica
  • sala per i colloqui psicologici con specchio unidirezionale per la terapia familiare
  • sale per le attività di logopedia
  • sala per le attività di fisioterapia/psicomotricità.

La sede dispone di attrezzature adeguate ai bisogni dell’utenza e alle diverse tipologie di attività. Il centro è disponibile un kit per le emergenze comprensivo di defibrillatore semiautomatico dotato di piastre pediatriche.


4) Accesso alle prestazioni e tempi di attesa

L’accesso alle prestazioni di riabilitazione della Fondazione MAiC Onlus in convenzione avviene dopo una prima visita effettuata dallo specialista dell’Azienda USL, attivato con richiesta del medico di medicina Generale o del pediatra di Libera Scelta, redatta su ricettario regionale, ed esclusivamente previa autorizzazione dello specialista dell’Azienda USL – Toscana Centro. Ottenuta l’autorizzazione il cittadino può rivolgersi alla segreteria del centro per prenotare la visita di ammissione ai servizi della Fondazione MAiC Onlus.
Per informazioni l’utente può rivolgersi agli uffici competenti dell’Asl di riferimento territoriale o alla segreteria del centro (tel. 0573/991131). L’accesso alle prestazioni in regime privato avviene tramite prenotazione presso la Segreteria medica del centro.
Il tempo di attesa per l’accesso ai servizi in convenzione è di norma di una settimana dalla comunicazione della autorizzazione da parte dell’Azienda USL – Toscana Centro


5) Tariffe

Per i servizi riabilitativi svolti in convenzione con l’Azienda USL – Toscana Centro, il servizio sanitario regionale corrisponde alla Fondazione una tariffa stabilita dalla normativa regionale per ciascuna prestazione resa. L’utente deve corrispondere, ove dovuto, la quota ricetta e il ticket sanitario alla Fondazione, che provvederà a trasferire le somme percepite all’Azienda USL – Toscana centro.
Per le prestazioni in regime privato, è disponibile un tariffario presso la segreteria.


6) Documentazione clinica

Per ciascun inserimento viene compilata una Cartella clinica riabilitativa che contiene le seguenti schede:

  • anagrafica
  • presa incarico
  • trattamenti precedenti presso la Fondazione MAiC
  • eventuali dimissioni
  • terapia farmacologica all’ingresso
  • anamnesi
  • anamnesi fisiologica
  • anamnesi sociale
  • esame obiettivo neurologico
  • rischio cadute
  • scheda valutazione dolore e indicazioni farmacologiche
  • diario riabilitativo
  • consulenze medico specialistiche (esterne ed interne)
  • osservazioni logopediche
  • osservazioni fisioterapiche
  • osservazioni neuropsicomotorie
  • osservazioni psicologiche
  • progetto riabilitativo individualizzato
  • valutazione funzionale
  • obiettivi
  • progetto riabilitativo

È possibile richiedere copia della cartella clinica riabilitativa compilando uno specifico modulo indirizzato al Direttore Sanitario e disponibile presso la segreteria. La copia viene consegnata entro una settimana dalla richiesta.


7) Dimissioni

Vengono dimessi i pazienti che hanno raggiunto un risultato ragionevolmente coerente con l’obiettivo riabilitativo identificato al momento dell’ammissione e, comunque, coloro che hanno raggiunto una buona stabilizzazione tale da permettere il migliore reinserimento familiare, sociale e scolastico. Le dimissioni avvengono previo colloquio con la famiglia dell’utente e possono essere:

  • concordate con i genitori a ciclo di trattamento concluso sia esso continuativo oppure che preveda solo controlli periodici specialistici all’interno del Centro stesso;
  • volontarie su richiesta dei genitori;
  • automaticamente nel caso di superamento del limite di età anagrafica per utenti maggiori di 18 anni o che abbiano concluso il ciclo scolastico (scuola secondaria di II grado) o per decadere del “patto di fiducia” tra la famiglia ed il Centro.

La relazione di dimissione richiesta dall’assistito è indirizzata al pediatra di libera scelta o al medico di medicina generale ed è allegata in copia alla cartella clinica riabilitativa


8) Servizi ed attività del centro

Il Centro svolge attività di riabilitazione ambulatoriale, domiciliare e extramurale (colloqui con operatori scolastici, osservazione degli utenti in ambiente scolastico) in regime di accreditamento con la Regione Toscana e convenzione con il Servizio Sanitario Regionale. Il servizio ambulatoriale viene effettuato attraverso un programma di accesso giornaliero al Centro, con frequenza settimanale variabile secondo il piano terapeutico predisposto. La durata della seduta è di un’ora. Il trattamento domiciliare è riservato a soggetti affetti da patologie anche complicate da problemi internistici che rendono impossibile l’accesso alla struttura (riabilitazione neuromotoria). Il servizio di riabilitazione si rivolge a pazienti in età evolutiva nella fascia d’età 0-18 anni con disabilità transitorie o permanenti nell’area motoria, cognitiva e neuropsicologica:

  • ritardo psicomotorio
  • ritardi globali dello sviluppo
  • disabilità intellettive
  • disturbi neuro-sensoriali (ipovisione, ipoacusia)
  • disturbi del linguaggio
  • disturbi dell’apprendimento
  • disturbi della coordinazione motoria
  • disturbi dell’attenzione ed iperattività
  • paralisi Cerebrali Infantili
  • patologie neuromuscolari
  • esiti di danni cerebrali congeniti o acquisiti
  • disturbi emotivi, del comportamento e della relazione
  • sindromi genetiche, malformazioni del sistema nervoso centrale
  • pluriminorazioni.

Per i pazienti affetti da disturbo della comunicazione e dello spettro autistico il percorso terapeutico-riabilitativo avviene da parte di un servizio specifico dedicato (cfr., sul punto, Parte II, par.2)).


9) Modalità di erogazione delle prestazioni

Considerata la presa in carico multidisciplinare, il lavoro è svolto in équipe secondo un progetto individualizzato che contiene le modalità, la frequenza e la durata del trattamento.

1.9.1) Visita neuropsichiatrica

La presa in carico nel settore neuropsichiatrico avviene tramite prima visita specialistica con successivo eventuale approfondimento diagnostico e valutazioni funzionali nei diversi ambiti riabilitativi per l’impostazione del progetto riabilitativo altamente individualizzato.
Viene quindi proposto un percorso riabilitativo che consta di trattamenti ed eventualmente di prestazioni collaterali quali la consulenza alla scuola, il sostegno psico-educativo alla famiglia o un vero e proprio lavoro di rete con le altre strutture del territorio.
Il neuropsichiatra attraverso colloqui con la famiglia e/o la scuola provvede a monitorare ed aggiornare i genitori sul progetto riabilitativo del bambino.


1.9.2) Periodo di osservazione globale multidisciplinare durante il quale, a secondo della patologia, vengono eseguite:
  • psicodiagnostica
  • valutazione neurologica e fisiatrica
  • valutazione logopedica e/o degli apprendimenti
  • valutazione psicomotoria
  • valutazione fisioterapica
  • esame audiometrico
  • verifica in équipe
  • colloquio con gli operatori scolastici
  • colloquio di restituzione diagnostica ai genitori

1.9.3) Terapia riabilitativa-abilitativa con trattamento ambulatoriale individuale, domiciliare:
  • terapia logopedica;
  • colloqui individuali di sostegno;
  • colloqui di sostegno con le famiglie;
  • terapia familiare;
  • fisioterapia/psicomotricità;
  • verifica in équipe;

Gli utenti possono richiedere una prima valutazione specialistica privata da parte del neuropsichiatra infantile del Centro, prima di avviare le procedura di richiesta di autorizzazione del piano di trattamento da parte dell’Azienda sanitaria.
L’équipe multidisciplinare gestisce il progetto riabilitativo nella sua totalità e si occupa anche dei rapporti con la scuola e con i servizi socio-sanitari pubblici nell’ottica di una presa in carico globale.
Nel percorso riabilitativo sono previsti momenti di verifica e di puntualizzazione di varia natura per il monitoraggio dell’evoluzione e delle modificazioni delle disabilità del singolo paziente per ogni programma terapeutico. Il percorso riabilitativo di ogni paziente viene costantemente monitorato dall’équipe che apporta di volta in volta le opportune modifiche al programma d’intervento. Il progetto riabilitativo avviene sempre in accordo con i referenti del caso presso la Azienda USL di appartenenza.
Pertanto, se ritenuto opportuno per il percorso abilitativo-riabilitativo dell’utente ed in accordo con il medico referente della Azienda sanitaria di provenienza, il piano di trattamento viene rinnovato (proroga).


10) Settori del percorso terapeutico-riabilitativo-abilitativo
1.10.1) Psicologia

La valutazione psicologica iniziale consta di un approfondimento sia in ambito psicodiagnostico che neuropsicologico.
La valutazione neuropsicologica prevede l'esecuzione di test di livello per tracciare il profilo cognitivo definendo la qualità e l'efficacia delle funzioni cognitive del soggetto esaminato quali: l'attenzione, la memoria, le funzioni esecutive, l'orientamento spazio-temporale, la categorizzazione, il ragionamento logico-astratto.
L’intervento specifico psicologico si configura come sostegno ed è rivolto ai bambini e/o alle famiglie (counseling) in relazione alle diverse situazioni, con l’intento di orientare i genitori ad assumere atteggiamenti rassicuranti e validi sul piano educativo.
Patologie a cui sono rivolti i colloqui di sostegno psicologico:

  • disturbi di comportamento
  • disturbi della relazione
  • disturbi emozionali dell’infanzia e dell’adolescenza
  • disturbi di personalità
  • disturbi evolutivi dello sviluppo

Lo psicologo inoltre si occupa di interventi riabilitativi in ambito neuropsicologico con interventi specifici su quelle funzioni coinvolte nei processi di pensiero linguaggio ed apprendimento quali l’attenzione, la percezione, la memoria.


1.10.2) Terapia familiare

Il servizio di terapia familiare accoglie famiglie e coppie che presentano dinamiche disfunzionali rispetto ai bisogni dei figli.
La terapia familiare si configura come un intervento che prevede la partecipazione di tutta la famiglia, teso a comprendere il significato relazionale del sintomo che il bambino porta (disturbi alimentari, comportamentali, sintomi ansiosi ecc.) oltre che a trovare, insieme ai genitori, nuove modalità di funzionamento più consone ai bisogni del figlio. L’intervento si basa sul presupposto che la famiglia rappresenti, soprattutto durante l’infanzia e l’adolescenza, la risorsa per eccellenza rispetto alla crescita e l’accudimento dei figli.
L’intervento sulla coppia è finalizzato al sostegno, durante le varie fasi del ciclo vitale, della crisi di coppia posta di fronte alla necessità di ricontrattare il patto coniugale, quale la nascita di un figlio o l’adolescenza dei figli. Nell’ambito dell’intervento sulla coppia la richiesta può anche essere quella di mediazione familiare: un intervento rivolto alle coppie separate, che si pone l’obiettivo di sostenere i genitori a trovare accordi nel rispetto delle esigenze dei figli.
Tutti gli interventi sopra detti prevedono una prima fase diagnostica, attraverso anche l’utilizzo di tecniche di osservazione delle interazioni genitori-figli; al termine di questa prima fase vengono discussi con la famiglia o la coppia gli aspetti di limite e risorsa sui quali può iniziare l’intervento terapeutico. Le sedute hanno una cadenza quindicinale e prevedono la presenza di due psicoterapeuti oltre che l’utilizzo dello specchio unidirezionale e della video registrazione delle sedute.
Infine è prevista la presenza mensile di un docente dell’Istituto di Terapia Familiare di Firenze, in qualità di supervisore.


1.10.3) Fisioterapia

È un intervento personalizzato di abilitazione o riabilitazione comprensivo di quelle pratiche terapeutiche volte al miglioramento delle competenze posturo-motorie e della loro integrazione nel comportamento spontaneo della persona, al fine di migliorarne il livello di autonomia e di funzionamento adattivo, con i seguenti obiettivi:

  • garantire la cura posturale, favorire l'evoluzione motoria e la facilitazione dello spostamento finalizzato, attraverso la motivazione, tecniche precise, l'utilizzo di ortesi e di ausili.
  • prevenire le deformità secondarie alla patologia neurologica, ortopedica, posturale.
  • ricercare ogni possibile soluzione affinché la mobilità residua dei pazienti con disabilità motoria possa essere valorizzata in progetti funzionali mirati, adattati ad ogni singolo paziente.

Ciascun intervento avviene secondo le seguenti modalità operative:

  • effettuare il bilancio funzionale per ogni stadio e per ogni quadro clinico;
  • intervenire in modo specifico con tecniche di facilitazione neuropsicomotoria per ridurre i segni patologici e facilitare i passaggi posturali;
  • prevenire e ridurre le difficoltà percettivo-prassiche che limitano le scelte funzionali adottando tecniche e ausili opportuni;
  • i genitori vengono educati ad essere parte attiva del progetto riabilitativo, nella cura delle posture, nella gestione di ortesi e ausili a casa, nella facilitazione dello spostamento finalizzato.

1.10.4) Intervento neuropsicomotorio

La psicomotricità come approccio globale ha lo scopo di favorire nel bambino la conoscenza di sé, degli altri e dell’ambiente attraverso attività di gioco, scambi interattivi ed esercizi terapeutici.
Gli interventi terapeutici sono messi in atto utilizzando tecniche specifiche per fasce d’età e singoli stadi di sviluppo, con lo scopo di far emergere e maturare singole competenze e costruire una rete di funzioni.
Il lavoro riabilitativo è finalizzato a favorire l’evoluzione globale del bambino facilitando e stimolando l’organizzazione della relazione, del movimento e del pensiero, favorendo l’utilizzo di strategie di compenso della disabilità, ma anche l’integrazione tra le diverse competenze.


1.10.5) Logopedia

La riabilitazione logopedica è volta all’educazione e rieducazione di tutte le patologie che provocano disturbi della voce, della parola, del linguaggio orale e scritto.
Si curano in particolare modo i disturbi del linguaggio dovuti a difetti o anomalie di pronuncia, i difetti o anomalie della strutturazione simbolica verbale dovuti a difetti delle funzioni corticali superiori, i difetti o anomalie del linguaggio o di apprendimento dovuti a deficit uditivi e visivi. L'intervento è individuale o in piccolo gruppo (2 soggetti).
I quadri clinici per i quali è previsto l’intervento logopedico sono i seguenti:

  • ritardo semplice di linguaggio
  • disturbo specifico di linguaggio (produzione e/o comprensione)
  • ipoacusia/ipovisione con conseguente ritardo dell’espressione verbale e degli apprendimenti
  • ritardo cognitivo di entità medio-lieve con ritardo del linguaggio
  • ritardo mentale grave per impostare la comunicazione aumentativa o alternativa
  • paralisi cerebrali infantili con disartria e/o aprassia
  • disturbi degli apprendimenti specifici (DSA) e specifici inerenti la letto-scrittura, calcolo e compitazione

L’intervento logopedico si sviluppa secondo le seguenti modalità operative.

Nel corso della “valutazione” si analizza e valuta:

  • la comprensione e produzione linguistica
  • la ripetizione di suoni, sillabe, parole, frasi
  • l’espressione verbale
  • le difficoltà fonetico-fonologiche
  • le difficoltà di deglutizione e masticazione
  • le modalità e velocità di lettura, comprensione dei contenuti, capacità di ascolto
  • il grado di ricezione uditiva, l’attenzione e la memoria uditiva.

Il trattamento logopedico si avvale di materiale strutturato, oggettuale e iconografìco; si utilizzano anche strumenti informatici per migliorare l'attenzione e la sintesi visivo-uditiva, il linguaggio verbale e non verbale, gli apprendimenti linguistici e la comunicazione scritta.
Con i bambini che frequentano la scuola dell’obbligo i logopedisti articolano il loro intervento nell’ambito scolastico con quello specifico attuato dagli insegnanti, in particolare quelli di sostegno. Il settore di logopedia si occupa inoltre dell’impostazione di sistemi di comunicazione aumentativa-alternativa per tutti i bambini nei quali la comunicazione verbale risulti gravemente compromessa o assente.


11) Servizio sociale

L’assistente sociale ha la funzione di raccordare l’intervento svolto sia in area clinica sia riabilitativa, con il progetto esistenziale complessivo della famiglia e con l’intervento dei Servizi Sociali territoriali.
L’attività del servizio sociale prevede:

  • consulenza sulla normativa, le procedure, gli interventi e le risorse socio-sanitarie ed assistenziali previste per le varie problematiche e disabilità;
  • rilevazione dei bisogni familiari e sociali riguardanti la cura, l’assistenza, l’educazione,la scuola, l’inserimento e sociale del bambino accolto e della famiglia;
  • assistenza nella richiesta di ortesi, protesi ed ausilii;
  • raccordo con i servizi sociali del territorio;
  • interventi specifici presso la scuola (legge n. 104 del 92).