Fondazione MAIC Maria assunta in cielo Onlus

Madre uccide figlia disabile: il commento del presidente Luigi Bardelli

Indietro Madre uccide figlia disabile: il commento del presidente Luigi Bardelli

Non sappiamo le condizioni particolari di questa mamma di 85 anni: un delitto tanto drammatico lascia supporre più di una difficoltà, oltre alla vita vissuta con una figlia disabile fino dalla nascita. Ma non si può scappare dal problema: una figlia disabile dalla nascita, dopo 42 anni, non può non segnare la vita dei genitori. E siccome, al di là degli esiti più o meno drammatici, ogni famiglia con tali problemi è destinata a vivere una vita piena di disagi, non possiamo non assumercene la responsabilità e fare finta di niente.
Nella provincia di Pistoia, sono oltre 2000 i disabili in carico alla sola Fondazione MAiC. 1300 sono in età evolutiva. Tanti sono di notevole gravità. La riabilitazione ben fatta lavora per il reinserimento nella società e per un buon numero di essi può essere così. È avvenuto per tanti nei nostri quasi 50 anni di storia ed ancora si spera possa avvenire per il futuro. Ma per tanti la disabilità è permanente: per questo occorrono strutture sia motivate a riabilitare con personale specializzato sia a prendersi in carico il disabile e tutta la famiglia con i suoi problemi.
Questo concetto, fino a qualche anno fa, era assunto dalla Regione Toscana. Non per niente eravamo i primi a dire, per esperienza diretta, che la nostra Regione si poteva considerare davvero all'avanguardia rispetto alle altre. Oggi, con altrettanta franchezza, ci sembra spiazzata rispetto a due eventi: l'invecchiamento della popolazione con certi specifici disturbi e l'aumento esponenziale di ragazzi in età evolutiva, da 0 a 18 anni, affetti da disturbi della comunicazione, sindrome comunemente conosciuta come autismo. Sono problemi che si affrontano con modalità diverse, ma accomunate entrambi dalla necessità del sostegno alle  famiglie.
Sorpresa: la Regione non riesce a considerare più prioritarie certe drammatiche necessità di presa in carico. Oppure, bene che vada, si procede con una lentezza inaudita nonostante l'evidenza della drammaticità di tante situazioni più volte segnalata. Sì, a rischio drammi, come quelli che si leggono sui giornali, come l'ultimo di questi giorni.
La Fondazione MAiC è una possibile soluzione, a detta di tante famiglie che la frequentano e di quelle che premono per poterlo fare. Si tratta ormai di svariate decine di famiglie con bimbi in età evolutiva, di decine di soggetti in età adulta e di altri che ormai hanno bisogno di una comunità alloggio protetta perché non hanno più una famiglia. Chi non sa di queste cose e pensa che queste richieste significherebbero soldi in più per la MAiC, è bene che sappia, una volta per tutte, che l'Asl non dà un euro alla MAiC ma, in virtù della convenzione, paga a fattura ciascuno dei trattamenti che vengono fatti ai singoli utenti. Tanto per fare un esempio, se un giorno per una nevicata nessuno viene nei centri MAiC, tutti i 130 dipendenti devono essere comunque pagati, ma la MAiC non percepisce alcunché. Per di più le tariffe per ciascun trattamento sono fissate dall’Asl, la quale assegna un tetto di prestazioni oltre il quale la struttura non può andare. E se, come succede ogni anno per necessità, facciamo trattamenti oltre al tetto fissato, nessuno li paga.
Quello che la MAiC chiede da tempo, solo perché deve far fronte alla richiesta disperata di tanti, è di alzare il tetto fissato. Questa è una strada che potrebbe risolvere molti problemi, non senza difficoltà per la MAiC stessa che dovrà ricercare altro personale idoneo, altri spazi in altre strutture, oltre alle preoccupazioni della gestione. Del resto ci siamo assunti questa responsabilità (cui assolviamo in maniera totalmente gratuita) e dobbiamo prenderci il compito di fare il nostro dovere dalla parte di chi ha bisogni, spesso drammatici, senza alcuna colpa. Ma anche il settore pubblico deve fare la sua parte, non senza verificare che alla Fondazione MAiC si lavora per assolvere al meglio il nostro servizio alla disabilità. Dopo di che si deve decidere per un sostegno senza riserve, soprattutto laddove si è pensato di predisporre ambienti belli e dignitosi, che è difficile trovare in Italia, senza chiedere un euro alla Regione.

Luigi Bardelli,
presidente Fondazione MAiC